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Microsoft cerca di frenare Android, almeno in tribunale

Era già  nell'aria da molto tempo, ma nelle ultime ore è stato confermato: Microsoft ha iniziato a muoversi per vie legali contro Android.

Autore: Redazione Mobile Computing

Pubblicato il: 22/03/2011

Lo si poteva già  intuire da un po' di tempo, adesso è ufficiale: Microsoft ha iniziato una battaglia legale contro Android. La società  di Redmond però non ha citato direttamente Google, proprietaria del sistema operativo mobile, bensì alcune aziende costruttrici che hanno scelto Android per i propri dispositivi. Nello specifico Microsoft ha deciso di portare avanti un'azione legale per violazione dei brevetti nei confronti di Barnes & Noble, Foxconn International Holdings Ltd. ed Inventec Corporation.
Una spiegazione più approfondita della questione è stata fornita da Horacio Gutierrez, manager responsabile delle proprietà  intellettuali di Microsoft. Secondo quest'ultimo il sistema operativo Android "viola alcuni brevetti Microsoft e le compagnie che producono e distribuiscono device Android devono rispettare i nostri diritti di proprietà  intellettuale". Inoltre ha aggiunto che Microsoft ha "stabilito un programma di licenze per i produttori Android. HTC, leader di mercato negli smartphone Android, ha contratto una licenza sotto questo programma. Abbiamo provato per oltre un anno a cercare un accordo con Barnes & Noble, Foxconn ed Inventec. Il loro rifiuto nell'aderire non ci ha lasciato scelta".
Microsoft firmò con HTC un accordo nell'aprile del 2010 in cui si precisava che l'azienda produttrice avrebbe avuto il diritto di usare la piattaforma Android. A questo punto Microsoft si è sentita in dovere di citare gli altri costruttori che non hanno stipulato un contratto simile. In particolar modo sembrerebbe che il maggior accusato sarebbe il tablet Nook di Barnes & Noble.
Google, seppur non chiamata in causa direttamente, ha confermato che darà  l'appoggio legale a tutti i partner coinvolti nell'azione legale, in quanto considera questa situazione come una "minaccia all'innovazione".

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