Come già
preannunciato ieri è stata la prima giornata da
CEO di Google di Larry Page. Il giovane studente di informatica che assieme a
Sergey Brin inventò Google nel lontano
1998 è stato chiamato a guidare la sua stessa creatura, trasformatasi ormai nel colosso del web che tutti abbiamo imparato a conoscere.
Page succede a
Eric Schmidt, in carica dal 2001, che ha deciso di rassegnare le dimissioni alcuni mesi fa senza nessuna motivazione apparente nè tantomeno nessuna divergenza.
Schmidt comunque resterà in Google e ricoprirà il ruolo di direttore esecutivo.
Quindi Page ritorna al posto di comando di Google si appresta ad amministrare il più grande colosso del web, un'azienda molto diversa da quella che lasciò nelle mani di Schmidt dieci anni fa, durante il primo passaggio di consegne fra i due. Il web si è trasformato e ai concorrenti di allora se ne sono aggiunti altri molto agguerriti.
Microsoft ad esempio. La sfida con la società di Redmond è serratissima ed avviene su più fonti: dai
motori di ricerca, ai
browser web, dai
sistemi operativi mobile ai
servizi cloud. A questo proposito è molto significativa la recente decisione di
Microsoft di citare formalmente Google davanti all'antitrust europea, avanzando accuse di abuso di posizione dominante.
Un altro fronte che sicuramente sarà molto caldo nel futuro di Google sarà quello rappresentato dalla sfida con
Facebook. Il
social network ha proposto un prodotto web che ha colto completamente in contropiede Google e che sta continuando a convogliare sulle proprie pagine sempre più utenti. Probabilmente
Google sta già guardando a Twitter come un suo possibile alleato in questa battaglia.
Il terzo fronte è rappresentato da
Apple, la principale azienda rivale nella corsa al dominio del mercato mobile.
Chiaramente con queste previsioni il nuovo ruolo di Page non sarà la classica "passeggiata di salute". Solo il futuro potrà chiarire se il nuovo CEO saprà amministrare il colosso del web in maniera giusta e oculata, così come ha fatto fino ad ora Eric Schmidt.
In bocca al lupo Larry!
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