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Poker room on line, quali sviluppi dopo indagine FBI?

Dopo il sequestro delle principali poker room americane i giocatori si preoccupano per i loro fondi, ma PokerStar e Full Tilt Poker rassicurano.

Autore: Redazione IT Tech & Social

Pubblicato il: 21/04/2011

Dopo il sequestro venerdì scorso da parte dell'FBI di tre delle maggiori poker room on line americane, e nonostante l'accordo con il Dipartimento di Giustizia, una delle tre room poste sotto sequestro, PockerStars.com, ha deciso di passare al contrattacco e di dare battaglia contro il provvedimento della polizia federale: "la società  smentisce nella maniera più assoluta le accuse e sta adottando tutte le misure necessarie per difendersi in maniera decisa. Nel frattempo la società  ha smesso di offrire servizi di poker real money negli Stati Uniti. Per quanto riguarda il resto del mondo non vi sono problemi".
Si ricorda che il sequestro era avvenuto a seguito di accuse di riciclaggio di denaro, frode e gioco d'azzardo illegale, cioè gravi violazioni delle norme UIGEA, ovvero la regolamentazione del gioco d'azzardo on line.
Pare inoltre che la poker room abbia ribadito nuovamente la propria posizione rispetto alle altre filiali sparse per il mondo: "la nostra società  ha ricevuto assicurazioni dall'ente regolatore dell'Isola di Man che lo status della licenza rimane immutato. La posizione della compagnia rimane compatibile con le altre licenze internazionali".

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Ma la dichiarazione più importante è senz'altro quella che riguarda i fondi: priorità  di PokerStars, infatti rimane il rimborso del denaro di tutti i giocatori americani.
Appena possibile quindi l'azienda avvierà  il processo di restituzione dei soldi a tutti gli ex clienti statunitensi. Non è diversa la posizione di Full Tilt Poker che ha ribadito la sua tesi: "il poker online non è un'attività  illecita secondo il diritto federale degli USA.Nonostante tutto, la società  è pronta a collaborare con l'ufficio del Procuratore del Distretto meridionale di New York per cercare di risolvere i problemi e di far ottenere ai giocatori i loro soldi il più presto possibile".
Pur avendo Full Tilt Poker dato tutte le rassicurazioni possibili si prevede che ci vorranno diversi mesi prima di completare le operazioni di rimborso in Nord America: "l'accordo rappresenta un primo passo importante per il rimborso dei fondi dei giocatori degli Stati Uniti perchà© permette alla nostra società  di utilizzare il proprio dominio per facilitare il ritiro dei soldi. Ma purtroppo rimangono significativi e giuridici impedimenti pratici per restituire i fondi ai giocatori in un futuro immediato. Al momento non esiste alcun canale autorizzato di pagamento negli Stati Uniti a causa delle restrizioni imposte dal Dipartimento di Giustizia".

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