A circa quattro settimane dall'inizio della interruzione dei servizi di
PlayStation Network,
Sony non ha ancora fornito una data esatta entro la quale la situazione sarà riportata alla normalità . Alcuni esperti di sicurezza hanno però espresso le loro perplessità al riguardo, soprattutto avanzando l'ipotesi che
la stessa compagnia giapponese avrebbe potuto fare di più in ottica di prevenzione da attacchi informatici.
Ad esempio
Gene Stafford, durante una recente testimonianza al Congresso, ha riportato voci che indicavano come
Sony avrebbe usato una versione non aggiornata di Apache e
non avrebbe istallato nessun firewall a protezione dei server. Sony ha smentito in modo categorico questa ipotesi, ma altri esperti hanno appoggiato la tesi di Stafford affermando che il colosso giapponese non ha preso le dovute precauzioni per evitare accessi non autorizzati nei propri server.
Kris Alexander di
Akamai ha dichiarato che è normale che gli attacchi vangano portati ad ondate su più fonti, ma che è fondamentale per le aziende la preparazione a questo tipo di situazione.
Internet e i network online sono gli obiettivi molto ricercati dagli hacker in quanto
da un unico database è possibile "prelevare" molte informazioni sensibili, comprese quelle relative alle carte di credito usate per acquisti online.
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