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Trovata la fonte degli UDI Apple rubati

Le UDI Apple diffuse da Anonymous proverrebbero da Blue Toad, azienda i cui server sono stati hackerati di recente. L'FBI è innocente?

Autore: redazione IT & Social

Pubblicato il: 11/09/2012

Alcuni giorni fa, esponenti di Anonymous hanno diffuso in rete un file contenente un milione di UDI, i codici che consentono di identificare in modo univoco un dispositivo Apple, sostenendo di averle rubate dal computer di un agente dell'FBI.
L'azione, nelle intenzioni di Anonymous, avrebbe dovuto dimostrare chegli UDI sono pericolosi per la privacy degli utenti, e che il goberno statunitense se ne serve per spiarli indiscriminatamente.
Ora però l'editore digitale Blue Toad ha dichiarato che i dati diffusi corrispondono al 98% con quelli dei propri archivi, e sono stati probabilmente rubati dai suoi server nel corso di un attacco hacker avvenuto due settimane fa.
La notizia rende meno credibile la possibilità  che i dati siano stati veramente rubati all FBI. Anche se è teoricamente possibile che i dati rubati fossero poi finiti in mano di un agente, Anonymouis sosteneva di esserseli procurati in marzo, ben prima dell'attacco a Blue Toad.
In ogni caso, rimane il problema della pericolosità  degli UDI. Apple ha già  fatto sapere che nella versione definitiva del sistema operativo iOS 6 verrà  usato un metodo differente per identificare gli utenti.

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