Con il Natale alle porte, i commercianti dovrebbero guardare oltre i propri confini per incrementare le vendite. La nuova ricerca di
PayPal e di Ipsos MORI dimostra che il commercio oltre confine è una colonna portante del mercato globale, e chi acquista all’estero (quelli che fanno più del 10% dei loro acquisti online oltre i confini del proprio Paese), spende all’incirca il doppio dei consumatori che comprano solo a livello nazionale. La ricerca, che analizza le abitudini di shopping online locale e all’estero di oltre 17.500 consumatori in 22 Paesi, rivela ai commercianti anche le opportunità e i metodi migliori per far crescere il proprio business internazionale in occasione del prossimo Natale e in futuro.
Allettanti i risultati relativi al mercato italiano. Dagli USA all’Asia,
i prodotti italiani piacciono e si comprano online. Tra gli acquirenti online che spendono di più in Italia troviamo sul podio i cinesi (19%) e gli americani (19%), seguiti a breve distanza dai russi (17%).
Ma qual è il rapporto degli italiani con l’e-commerce? Con una crescita stimata in Italia del commercio online prima del 2016 a +20%, tra le categorie di prodotti che si prevede saranno acquistate maggiormente online nel 2015 troviamo in pole position
i prodotti per bambini/prima infanzia, alimentari, Food&Beverage e Alcol (in crescita del15%), Hobby e divertimento (+13%), Intrattenimento (+10%), Ticketing, Viaggi e Trasporti, Abbigliamento, Calzature e Accessori (+7%).
Negli ultimi 12 mesi
il 72% degli italiani adulti ha acquistato online, di cui il 57% sia in Italia che all’estero, il 38% solo in Italia e il 6% solo all’estero. Guardando alle intenzioni di acquisto nei prossimi 12 mesi, un buon 32% ha dichiarato che acquisterà un po’ di più o più spesso in Italia, mentre il 13% dichiara di voler iniziare ad acquistare online in Italia, e il 10% inizierà ad acquistare all’estero.
Dallo studio emerge, inoltre, un profilo più maturo dell’acquirente online italiano che non lo è per caso, ma adotta strategie d’acquisto diverse a seconda della categoria di prodotto. Il 45% degli acquirenti online che ha acquistato un prodotto per l’infanzia/bambini negli ultimi 12 mesi
lo ha fatto interamente online, dalla ricerca-scelta dell’oggetto fino all’acquisto; stessa cosa avviene per l’elettronica di consumo (il 49% acquista interamente online), per l’intrattenimento e l’istruzione (il 57% acquista interamente online).
Inversa invece la tendenza per quanto riguarda
l’abbigliamento dove, nonostante il 47% degli acquirenti preferisca ancora lo shopping tradizionale scegliendo e acquistando in negozio, il 35% degli acquirenti fa tutto online, dalla ricerca all’acquisto.
Sulla base delle motivazioni che guidano le scelte dell’acquirente online, oggi si possono delineare quattro profili:
il risparmiatore che valuta i prezzi online bassi – il 60% di tutti gli acquirenti italiani online, il 51% degli acquirenti online solo in Italia e il 69% degli acquirenti all’estero;
il cacciatore di convenienza che valuta il risparmio, il tempo e la comodità – 21% di tutti gli acquirenti online, 26% degli acquirenti online solo in Italia, il 16% degli acquirenti all’estero;
l’utente informato che valuta informazioni online per fare la scelta giusta – 13% di tutti gli acquirenti online, il 17% degli acquirenti online solo in Italia, l’8% degli acquirenti all’estero;
l’esploratore, che cerca online prodotti nuovi, rari o interessanti, 5% di tutti gli acquirenti online, il 6% degli acquirenti online solo in Italia, il 5% degli acquirenti all’estero. Un acquirente online piuttosto consapevole quello italiano, che apprezza dell’ecommerce la possibilità di poter acquistare sempre e ovunque (il 74% degli acquirenti online concorda infatti che questo sia il vantaggio dello shopping online), di ottenere informazioni sui rivenditori (il 74% è d’accordo), di guadagnare tempo libero (il 70% è d’accordo) e di poter acquistare comodamente da casa (il 70% è d’accordo). Le stesse affermazioni salgano fino al 90% di quelli che sono d’accordo se si guarda soltanto agli acquirenti che comprano in Italia e a quelli che acquistano all’estero
2. Il fattore “spedizione” rimane l’elemento cruciale e determinante: di fondamentale importanza la consegna gratuita (89% degli adulti online dichiara che è apprezzabile o addirittura un dovere per chi acquista in Italia, 86% per chi acquista all’estero), la consegna rapida (85% per chi acquista in Italia, 77% per chi acquista all’estero), i tempi di consegna flessibili (81% per chi acquista in Italia, 77% per chi acquista all’estero), le spese di spedizione gratuite nel caso di reso (89% per chi acquista in Italia, 85% per chi acquista all’estero). Oltre confine, dove comprano online gli italiani? In Germania il 32%, nel Regno Unito il 31%, negli Stati Uniti il 20%, e nell’ultimo anno hanno acquistato soprattutto beni di elettronica di consumo (il 42% degli acquirenti online oltre confine), abbigliamento, calzature e accessori (il 30%), viaggi e trasporti (il 20%). Tra le principali barriere all’acquisto online all’estero troviamo le spese di spedizione (come affermato dal 42% degli acquirenti online che le ritiene la ragione per cui non fa shopping oltre confine o comunque non spesso), il timore di non ricevere la merce (41%), la paura di non ricevere assistenza adeguata in caso di problemi (40%). Di contro, quali gli incentivi richiesti per spronare maggiormente allo shopping online? Al primo posto la spedizione gratuita (come afferma il 49% che ritiene sia fattore determinante per acquistare maggiormente oltre confine), la sicurezza del metodo di pagamento (45%), prezzi più bassi (43%), prodotti difficili da reperire in Italia (39%), coupon/sconti (38%).
Ebay e Amazon, i siti di ecommerce in cui si concentra il tasso medio di spesa degli acquirenti online e di quelli che acquistano oltre confine: 38% per Amazon e 28% eBay rispetto agli acquisti in Italia; 36% Amazon e 33% eBay rispetto alla spesa effettuata all’estero.
PayPal si conferma il primo metodo di pagamento per acquistare all’estero (80% degli acquirenti online oltre confine ha usato PayPal per acquistare all’estero), seguito da VISA (36%), PostePay (30%), Mastercard (25%), bonifico bancario (9%).
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