Facebook prosegue la sua battaglia
contro le bufale online, dando sempre più importanza ai
media e ai
giornalisti.
Nello specifico, la piattaforma
cambia l'algoritmo alla base dei
Trending Topics, la sezione che mostra le notizie più popolari.
D'ora in poi, le informazioni entreranno a far parte di questa categoria dopo che un certo numero di
editori le avranno pubblicate e verrà mostrata anche la
paternità della testata.
Trending Topics è stato lanciato nel 2014 e attualmente è disponibile negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, Canada, Australia e India.
La sezione è finita sotto i riflettori durante la
campagna elettorale americana dopo un'inchiesta avviata da
Gizmodo.
Un dipendente della piattaforma aveva riferito di
censure relative a notizie sui Repubblicani e, successivamente,
Mark Zuckerberg si era impegnato con i conservatori per un controllo più stringente dei Topics.
In seguito aveva licenziato la redazione che se ne occupava, affidandosi solo a un algoritmo.
Dall'inchiesta è poi nata una polemica mondiale sulle 'fake news' che ha coinvolto altri big della tecnologia come
Google.
A questo punto, sia Facebook, sia Big G hanno deciso di
tagliare la pubblicità e i relativi guadagni ai siti che diffondono notizie false.
Il social ha poi messo a punto un
sistema di 'fact-checking' delle notizie con alcuni media internazionali, di segnalazione da parte degli utenti e anche un
Progetto giornalismo per frenare la disinformazione.
In base al feedback degli iscritti il social ha anche migliorato la sua sezione sulla
privacy.
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