Alcune settimane fa,
Microsoft aveva annunciato importanti modifiche a
Windows 10, volte a offrire agli utenti un maggiore controllo sui loro dati per migliorare la loro gestione della privacy.
Tra le novità, è possibile annoverare una
dashboard dedicata alla gestione della privacy, in cui gli utenti potranno controllare ed eliminare la loro cronologia di navigazione e altri dati associati, e una nuova esperienza d’installazione che durante il setup permetterà agli utenti di scegliere quali dati condividere con Microsoft.
Le nuove misure sono state annunciate dopo un’indagine portata avanti dal
Garante della Privacy svizzero iniziata nel 2014.
Il colosso di Redmond ha lavorato con le autorità svizzere per
introdurre queste nuove misure che ha rivelato il mese scorso, anche se sembra che altrove, i Garanti della Privacy locali non credono che le nuove funzioni sortiranno l’effetto desiderato.
Reuters riporta che
Articolo 29, organismo consultivo e indipendente, composto da un rappresentante delle autorità di protezione dei dati personali designate da ciascuno Stato membro, ha scritto di recente a Microsoft.
La lettera sollevava forti preoccupazioni
su come Microsoft raccoglie i dati d’utilizzo del sistema operativo e su come gli utenti sono stati informati della raccolta dei dati.
Il gruppo di lavoro Articolo 29 ha sottolineato che Microsoft raccoglie i dati nel suo sistema operativo per diversi scopi, tra cui la pubblicità e ha aggiunto che la società dovrebbe spiegare chiaramente quali tipi di dati personali sono trattati e per quali scopi.
Senza tali informazioni, il consenso non può essere informato, e quindi non valido.
Articolo 29 ha comunque evidenziato che Microsoft intende collaborare per affrontare questi problemi.
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