Secondo l'
Antitrust si tratta di comunicazioni ingannevoli in quanto chi le riceve viene infatti indotto dai caratteri poco chiari a sottoscrivere un modulo, che sembra
finalizzato all'inserimento gratuito del nome della propria azienda nelle guide che si consultano su internet e ottenere così una grande visibilità e pubblicità sul web. In realtà quello che si sottoscrive è
un costoso contratto di inserimento nella guida stessa: questo sistema ha fatto pervenire a centinaia d'imprenditori e d'istituzioni pubbliche richieste di pagamento pari mediamente a circa
1000 euro.
L'Autorità ha quindi inviato ai
Pm di Roma tutta la documentazione raccolta relativa alle società che sono state ripetutamente condannate per pubblicità ingannevole e per inottemperanza alle decisioni dell'Autorità stessa. L'Antitrust inoltre
invita i destinatari delle richieste di pagamento di presentare formale querela, sottolineando che la comunicazione ingannevole può rappresentare motivo di invalidità del contratto. Infine l'Antitrust invita gli imprenditori e le istituzioni pubbliche a far attenzione nel caso in cui ricevessero comunicazioni per l'inserimento di dati su guide internet e
di leggere attentamente i moduli prima di sottoscriverli.
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