Facebook ha dichiarato di voler
rafforzare i controlli con l'obiettivo di espugnare qualsiasi roccaforte di gruppi terroristici celati dietro pagine insospettabili o account personali.
In un comunicato ufficiale, i vertici di Facebook hanno dichiarato quanto segue: "Non c'è spazio su Facebook per il terrorismo. Rimuoveremo i terroristi e i post che supportino il terrorismo non appena ce ne accorgiamo".
L'ultimo monito di combattere il terrorismo concentrando l'attenzione online è arrivato da
Theresa May e da Emmanuel Macron, entrambi primi ministri di due Paesi duramente colpiti da attacchi terroristici, ossia Regno Unito e Francia.
Il processo che Facebook adotta come prevenzione non si limita alla mera
intercettazione di parole chiave sospette all'interno di post ed eventuale segnalazione alle autorità in casi particolarmente urgenti e gravi.
Il meccanismo comprende avanzati
sistemi di intelligenza artificiale in grado di
riconoscere foto o video contenenti sospettati ("image matching") e bloccarne il caricamento, ma anche di
interpretare il linguaggio ("language understanding") prevenendo così la pubblicazione di articoli inneggianti al terrorismo.
L'AI di Facebook è in grado di
punire i recidivi, ossia gli utenti che in maniera sempre più sofisticata cercano di bypassare i controlli creando falsi account, così come di
smantellare cellule terroristiche.
In questo caso la ricerca e la definizione del rischio avvengono sulla base del tentativo di condivisione di materiale vietato o la presenza di un numero elevato di like e amicizie a pagine o account rimosse precedentemente per violazioni.
Nell'ultimo anno, Facebook ha incrementato il numero di addetti di 3mila unità, arrivando a
7.500 persone attive nei processi di controllo, di cui 150 specializzate nella prevenzione del terrorismo in stretto contatto con le forze dell'ordine in ottica collaborativa.
La stessa collaborazione emerge anche dalle
numerose partnership nate con istituzioni e altre aziende.
Sono state inoltre attivate numerose iniziative di sensibilizzazione della cittadinanza con il supporto di associazioni e istituti come l'
Institute for Strategic Dialogue ma anche studenti in tutto il mondo che hanno partecipato a realizzare e diffondere oltre 500 campagne anti-odio e contro l'estremismo.
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