Sono molte le tecnologie che possono aiutare a ridurre l'impatto ambientale, tra queste quelle relative al networking, verso cui è importante adottare un approccio completo per rispondere alle sfide di prestazioni, virtualizzazione, convergenza ed efficienza.
Autore: Barbara Torresani
Pubblicato il: 08/09/2008
oni di una continua pressione sull'utilizzo delle fonti di energia non rinnovabili non possono più essere ignorate, sostiene Eugenio Libraro, Vice President Sales, Juniper Networks Italia. Sono molte le tecnologie che possono aiutare a ridurre l'impatto ambientale, ma rimanendo nell'ambito dell'offerta di Juniper Networks, i router formano la base dell'infrastruttura di Internet e delle telecomunicazioni, e la capillarità della loro presenza li rende particolarmente importanti in termini di impatto ambientale. Per le aziende del settore networking non basta essere il facilitatore di una globalizzazione sempre più rapida, ma è necessario avere anche un ruolo centrale nello sforzo verso una maggiore efficienza energetica a livello globale. I router più moderni sono in grado di consumare il 30% in meno di energia e di richiedere il 30% in meno di raffreddamento rispetto alle generazioni precedenti. Inoltre, attraverso un riutilizzo intelligente degli chassis e delle schede, è possibile ridurre la quantità di rifiuti, con un importante vantaggio ambientale ed economico".
Paolo Lossa, Area Area Director per l'Italia, la Grecia e i paesi del bacino del Mediterraneo, Foundry Networks; tuttavia non basta essere ecologici, è opportuno attivarsi anche per ridurre significativamente i costi operativi per creare sistemi di switching and routing potenti e ad alta densità , che consentano maggiore efficienza. Le aziende hanno sempre meno spazio fisico, capacità di rete ed energia a causa della forte crescita di applicazioni business-critical. Molte di queste richiedono robuste tecnologie di disaster recovery per tutelarsi, e le nuove tecnologie di server utilizzate per rispondere alla crescita delle applicazioni richiedono molto di più rispetto a quanto le attuali infrastrutture di data center possano offrire. Per questo è importante un approccio completo che integri lo switching, il routing e l'application delivery per rispondere alle sfide di prestazioni, virtualizzazione, convergenza ed efficienza".
sistemi incrementando nel contempo la velocità trasmissiva, sostiene Alberto Zucchinali, Responsabile Tecnico di Siemon. Le soluzioni Siemon in Categoria 7A estendono il ciclo di vita atteso del cablaggio a un minimo di 15 anni, riducendo quindi l'impatto dovuto alla sostituzione di materiali non conformi. La caratteristica unica di tali soluzioni di implementare più applicazioni contemporaneamente sullo stesso cavo riduce la quantità di materiali in gioco, la struttura completamente schermata permetterebbe di ridurre il consumo degli apparati fino al 22% grazie alla possibile eliminazione del DSP (Digital Signal Processing) nelle nuove tecnologie a 10 Gigabit/s su rame, dove l'adozione di soluzioni schermate annulla le problematiche di Alien Crosstalk (diafonia esterna) mantenendo limitato il diametro dei cavi rispetto a equivalenti soluzioni UTP. Le soluzioni in fibra, pur presentando un costo complessivo ancora elevato, minimizzano gli spazi installativi, riducono la potenza dei sistemi e migliorano la circolazione del flusso di condizionamento".
"Molti link Ethernet sono inattivi per la maggior parte del tempo, afferma Andrea, Rizzi Country Manager 3Com. Per questo è importante a nostro parere trovare un metodo veloce per adeguare l'ampiezza di un link a seconda del traffico effettivo in modo da risparmiare notevoli quantità di energia. Il sistema definito Rapid PHY Selection (RPS), supportato da entrambe le terminazioni di un link, ha proprio lo scopo di ridurne l'ampiezza nel momento in cui questo non viene utilizzato completamente: ad esempio, se l'utilizzo di un link di 1Gb/s è inferiore al 10%, la capacità del link sarà ridotta a 100
Mb/s e poi riportato a 1Gb/s nel momento in cui l'utilizzo dovesse aumentare nuovamente".
Ambassador Cisco per l'Italia e Managing Director MercatoEnterprise di Cisco Italy, perchà© aiutano a rendere disponibili le proprie risorse a dipnedenti, partner, clienti ovunque, e di evitare spostamenti grazie a strumenti che permettono scambi efficaci quanto quelli "di persona". Un secondo ambito è l'efficienza dei Data Center, che generano la gran parte dei consumi energetici nelle aziende; sono importanti però anche soluzioni in apparenza semplici, quali i dispositivi che nei laboratori spengono automaticamente le apparecchiature inattive: il loro uso ha ridotto del 40% i consumi energetici dei laboratori Cisco. Un terzo esempio lo troviamo nel cosiddetto Intelligent Building , ove l'uso esteso delle tecnologie di rete permette di controllare e comandare le funzioni di illuminazione, condizionamento, sicurezza".
enza degli spostamenti del personale, con conseguente riduzione delle emissioni di CO2". "Sicuramente il consolidamento dei server è uno dei settori più promettenti in termini di riduzione dei consumi, ma anche una buona gestione del proprio equipaggiamento IT, chiude la rassegna Michele Dalmazzoni, Country Manager Tanberg. Prevedere e programmare lo spegnimento o la modalità stand-by di dispositivi inutilizzati e l'implementazione di appliance che soddisfano le specifiche RoHS e WEEE sono anch'essi accorgimenti utili."