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UE: più della metà dei giovani evita le fonti illegali di contenuti digitali

In Italia il 21 % dei giovani tra i 15 e i 24 anni afferma di avere avuto accesso intenzionalmente a contenuti digitali da fonti illegali.

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 29/10/2019

Il Quadro di valutazione del rapporto tra i giovani e la proprietà intellettuale 2019, avviato dall’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale (EUIPO), evidenzia che il 51 % dei giovani di età compresa tra 15 e 24 anni in Europa afferma di non avere usato, riprodotto, scaricato o utilizzato in streaming contenuti da fonti illegali negli ultimi 12 mesi.
Secondo l’ultimo studio condotto dall’EUIPO nel 2016, solo il 40 % dei giovani si asteneva dal ricorso a fonti illegali di contenuti digitali.
Dall’indagine emerge inoltre una diminuzione della percentuale di giovani che utilizzano intenzionalmente fonti illegali di contenuti digitali, quali musica, film, serie e giochi: il 21 % nel 2019, rispetto al 25 % nel 2016.
I risultati indicano un possibile legame tra questa riduzione e l’aumento della gamma dei servizi in abbonamento per i contenuti digitali e l’aumento dell’accessibilità agli stessi in termini di prezzo. Il 22 % degli intervistati dichiara che sarebbe disposto a pagare per tali servizi qualora il canone fosse accessibile (9 punti percentuali in più rispetto al 2016).
Secondo la relazione, i giovani europei sono sempre più consapevoli dei potenziali rischi per la sicurezza online e dell’importanza di rispettare la legge quando fruiscono di contenuti digitali come musica, film o serie.
Aspetti quali il rischio di furto dei dati della carta di credito o di infezione da virus dei dispositivi personali costituiscono i motivi per cui i giovani evitano di accedere a contenuti digitali da fonti illegali.
Questo cambiamento comportamentale non trova tuttavia riscontro nella tendenza dei giovani ad acquistare online prodotti contraffatti come, ad esempio, abbigliamento, accessori o calzature, per cui il prezzo continua a rappresentare il fattore trainante al momento dell’acquisto.
Il 13 % dei giovani intervistati dichiara di avere intenzionalmente acquistato prodotti contraffatti negli ultimi 12 mesi, rispetto al 12 % nel 2016. Più della metà degli intervistati ritiene tuttavia che l’acquisto di prodotti contraffatti «non sia di moda» e il 66 % riconosce che gli artisti, i creativi e i loro collaboratori possono subire un danno.
Il Direttore esecutivo dell’EUIPO, Christian Archambeau, ha dichiarato: "Dobbiamo comprendere cosa muove i giovani oggi nel momento in cui elaboriamo le politiche e i programmi di protezione della proprietà intellettuale per il futuro. La nostra serie di studi monitora l’evoluzione dei comportamenti e degli atteggiamenti nel tempo, consentendo ai responsabili delle politiche e a tutti coloro che si occupano di proprietà intellettuale di acquisire informazioni preziose sul rapporto tra le giovani generazioni e i diritti di proprietà intellettuale, online e offline".
Il 21 % dei giovani tra i 15 e i 24 anni intervistati in Italia afferma di avere avuto accesso intenzionalmente a contenuti digitali da fonti illegali, rispetto al 22 % nel 2016 (un calo di 1 punto percentuale).
Il 12 % dei giovani tra i 15 e i 24 anni intervistati in Italia dichiara di avere acquistato intenzionalmente prodotti contraffatti, rispetto al 9 % nel 2016 (un aumento di 3 punti percentuali).

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