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Kaspersky: lockdown, meno tempo a giocare al computer per i ragazzi

Anna Larkina, web content analysis expert at Kaspersky: "Il calo registrato nell’utilizzo di giochi per PC può essere attribuito alla crescente necessità di dover utilizzare i computer per altre attività, come ad esempio la didattica a distanza".

Autore: Redazione BitCity

Pubblicato il: 08/06/2020

Da un nuovo studio di Kaspersky, è emerso che rispetto al periodo prima dell’inizio della pandemia, negli ultimi mesi i ragazzi hanno trascorso meno tempo a giocare al computer.
La pandemia mondiale da COVID-19 ha costretto i ragazzi a frequentare lezioni online per poter proseguire la formazione scolastica. Durante il lockdown anche molti genitori sono stati costretti a lavorare da casa e hanno trascorso più tempo con le proprie famiglie. Questo ha comportato una sfida sia per gli adulti che per i ragazzi che sono stati obbligati a trascorrere molto tempo in casa insieme, ma è stata anche un’occasione per i genitori di osservare il comportamento dei propri figli.
In questo periodo, i genitori si sono dovuti preoccupare di un problema in meno in quanto, secondo un recente report di Kaspersky, durante il lockdown i ragazzi i hanno perso il loro interesse per i giochi per PC. Da marzo a maggio 2020, infatti, il numero di ragazzi impegnati in questa attività è costantemente diminuito rispetto ai primi due mesi dell'anno. 
Il calo del numero di ragazzi impegnati in attività di gioco su PC è più evidente se guardiamo ai sistemi Windows. Questo può essere attribuito sostanzialmente a due fattori. Il primo è che i ragazzi utilizzano più frequentemente PC Windows rispetto ai Mac per giocare ai videogiochi e il secondo invece è che la maggior parte dei giochi per computer vengono rilasciati appositamente per Windows. Ad esempio, nei popolari negozi di giochi online come Steam, esistono molti meno giochi disponibili per macOS.
"Il calo registrato nell’utilizzo di giochi per PC può essere attribuito alla crescente necessità di dover utilizzare i computer per altre attività. Come ad esempio la didattica a distanza che risulta più semplice da gestire su un PC rispetto ad un dispositivo mobile. Dalla nostra indagine è emerso che, anche se i ragazzi hanno trascorso una parte significativa del loro tempo in casa, non hanno sentito il bisogno di tuffarsi nei videogiochi", ha commentato Anna Larkina, web content analysis expert at Kaspersky.   

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