Aprire un
blog sul web o un profilo su un social network come
Facebook è molto semplice. Quello che è impossibile è farlo sparire. E così diventa sempre più facile per chiunque scovare la nostra "immagine digitale" e accedere ai nostri dati personali.
A lanciare l'allarme è il mensile
Focus che, nel numero in edicola oggi, rivela come ciascuno di noi abbia "un''ombra digitale" di 45 Gbyte. Di cui non ci si libera più.Del quale non ci possiamo più liberare.
E, inevitabilmente, sono ormai centinaia di milioni nel mondo le persone 'schedatè. Per la precisione, oltre
270 milioni di persone risultano iscritte a siti di social network (
MySpace, Facebook o Linkedin) e fra questi gli italiani sono
4 milioni. Soltanto in Italia sono stati censiti
2.942.000 blog. Inoltre, quasi la metà (41%) degli utenti di Facebook rivela i propri dati personali.
E con i moderni motori di ricerca, capaci di scandagliare in pochi secondi oltre 8 miliardi di pagine Web, 880 milioni di immagini e 845 milioni di messaggi postati nei newsgroup fin dal 1981, diventa impossibile nascondere a eventuali malintenzionati quello che Internet sa di noi.Basta un clic per scovare nella Rete frammenti dimenticati o rubati della nostra vita e farsi un'idea di noi (che magari, tra l'altro, non corrisponde più alla realtà ).
"E' uno dei grandi problemi irrisolti del Web. Cancellare definitivamente qualcosa da Internet è praticamente impossibile", conferma al magazine Focus il colonnello
Umberto Rapetto, comandante del Nucleo speciale Frodi Telematiche della Guardia di finanza.
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