L'
Information Commissioner's Office, il garante per la privacy britannico, ha respinto le richieste di chiusura di
Google Street View.
I numerosi episodi spiacevoli avvenuti nel Regno Unito in poco più di un mese di attività (immagini imbarazzanti o compromettenti, come quella di un uomo che usciva da un sexy shop e di un ubriaco che vomitava), avevano causato centinaia di proteste da parte di privati cittadini ed anche un reclamo ufficiale del gruppo
Privacy International: Street View era accusato di
ledere il diritto alla riservatezza e la sicurezza delle persone.
Tali lamentele non hanno però trovato riscontro nel verdetto della commissione, che ha rifiutato con fermezza l'ipotesi di bloccare il servizio.
Secondo un portavoce dell'organismo, chiuderlo sarebbe
"sproporzionato rispetto al rischio relativamente piccolo di violazione della privacy".
David Evans, manager per la protezione dei dati all'
Ico, ha affermato che bisogna
attenersi al senso comune: non c'è nessuna legge che impedisca di scattare fotografie alla gente per strada, se non ci sono fini di persecuzione, ed inoltre migliaia di tifosi e passanti appaiono ogni giorno nei servizi televisivi.
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