I network di distribuzione di musica pirata non fanno altro che aumentare la popolarità di artisti già famosi. Lo rivela uno studio recentemente condotto da
Will Page, responsabile di
PRS for Music, e
Eric Garland, direttore di
Big Champagne, in merito ai pattern di fruizione di musica tra i file sharer.
Generalmente si pensa che il
file sharing, offrendo una scelta più ampia rispetto ai network tradizionali, possa rappresentare una vetrina per
prodotti di nicchia, artisti emergenti e nuove band indipendenti.
In realtà dai dati della ricerca emerge, al contrario, che i siti di file-sharing sono diventati un semplice
canale alternativo per le star e gli artisti già famosi, aumentandone popolarità e la diffusione delle canzoni.
Page e Garland spiegano che "le scelte degli utenti si concentrano su una piccola porzione dei brani disponibili", e le canzoni più scaricate in questi ambiti sono le stesse che occupano le prime posizioni delle classifiche musicali.
I siti di file sharing non sono quindi diventati, come sostenuto da molti agli albori del sistema,
nuovi modelli di distribuzione nel mercato musicale, ma semplicemente un
medium alternativo che gli utenti hanno a disposizione per ascoltare la musica di successo.
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