Libertè, Egalitè, Fraternitè: risuona in queste ore il motto francese più famoso e tirano un sospiro di sollievo milioni di
internauti in Francia.
La
Corte Costituzionale Francese, richiamandosi ai principi della Dichiarazione dei Diritti dell'uomo, ha dichiarato incostituzionale la legge proposta dal
governo Sarkozy, che prevedeva il blocco della connessione a internet per i pirati informatici e coloro che fossero stati accusati per 3 volte per aver scaricato
materiale protetto da copyright.
Proprio il riferimento alla semplice accusa a carico di un cittadino e non una condanna ha rappresentato una delle chiavi del
giudizio della Corte: solo un giudice, a seguito di un ordinario processo, può prendere la decisione di privare un cittadino del
diritto di manifestare e formare il proprio pensiero.
La legge 9 della Dichiarazione dei Diritti dell'uomo pone il principio di presunzione d'innocenza e la semplice accusa di
scaricare materiale illegale non è sufficiente affinchè si accerti l'identificazione della persona come colpevole; un altro principio fondamentale violato è l'articolo 11, che fa riferimento alla
libertà di comunicazione e d'espressione.
A prescindere dalla considerazioni sulle dinamiche politiche francesi e sulla vittoria del partito di Sarkozy, ora arginata da questa notevole stroncatura, l'episodio mette in luce come la possibilità di
navigare sia diventato oggi un
diritto fondamentale della nostra società .
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