Tutti i
Pc venduti in
Cina dal
1° luglio avrebbero dovuto avere installato un
software particolare:
Green Dam, un
sistema di filtraggio in grado di bloccare l'accesso a
siti considerati “tabùâ€. Dopo la mossa delle autorità cinesi di dichiarare
off limits alcuni link che da
Google collegavano a siti a luci rosse, ammonendo i responsabili del portale di chiudere i collegamenti con questi siti, considerati “
oltraggiosiâ€, continua l'opera di
censura cinese. Il software Green Dam, come detto, avrebbe dovuto essere lanciato il 1° luglio, ma alcuni fatti hanno determinato il vacillare di questa data.In primis, la motivazione forse più frivola, l'ironia che l'applicazione faceva nascere: insieme alla censura di siti pornografici, infatti, venivano bloccati tutti i siti con parole chiave legate ai diritti dei gay, venivano confuse immagini di maiali con quelle di uomini e donne nude e il software ha indotto qualche commento ironico sul suo essere “
pasticcioneâ€.
Oltre a questo genere di siti, però, venivano bloccati
forum e
blog che parlavano di argomenti
avversi al Governo, come ad esempio il gruppo spirituale Falun Gong: questa specifica repressione ha generato un altro genere di commenti, sicuramente non ironici, ma al contrario colmi di preoccupazione e
rabbia. Censurare il web è indubbiamente un modo per impedire la
comunicazione fra le persone e la
libera circolazione di idee. Non si sa ancora con precisione se Green Dam vedrà la luce il 1° luglio: l'obbligo di installare il software sembra stia vacillando, dopo le numerose critiche piovute sul governo cinese da mezzo mondo
.Infatti, il popolo cinese e tutto il mondo insieme ad esso, si augurano che Green Dam resti il nome di un
potenziale rischio per la libertà , mai trasformatosi in una
minaccia concreta.
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