Scorrendo velocemente alcuni articoli pubblicati su
riviste online e
blog australiani, emerge come la
decisione del governo di
bloccare alcuni
videogames diffusi in rete, non stia accogliendo i favori di gran parte della popolazione. Le
autorità australiane, infatti, hanno decretato il blocco dei siti in cui sono presenti games non adatti a
minori di 15 anni:
violenza,
pornografia e
droga saranno quindi presi di mira dall'opera di
censura attuata a breve.
A dar fuoco alle polemiche, i criteri con cui si effettua la scelta dei giochi da proibire, basati su giudizi inerenti all'età : 15 anni, quindi, e non
18 anni come ci si poteva aspettare e si applica in altri stati. Questo particolare
filtro aumenterà indubbiamente la quantità di
materiale censurato. Fra esso, da ciò che sembra emerso finora, anche
Second Life.
Il blocco verrà fatto a livello degli
Isp, quindi gli utenti non potranno chiedere di avere accesso ad un game particolare.
Fra le dichiarazioni polemiche diffuse, anche il riferimento alla situazione cinese, e al filtro
Green Dam che sarà probabilmente applicato a giorni sui
Pc in vendita in
Cina: non entrando nel merito del confronto fra le due situazioni, emerge comunque come alla base dell'azione del governo australiano sembra vi sia la sola intenzione di
tutelare i minori, chiaramente togliendo però dalla rete
videogiochi che potevano interessare a ragazzi più maturi ed adulti, e attaccando le aziende
produttrici di videogiochi.
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