Il
passaggio al digitale sta interessando non soltanto l'Italia, ma gli altri stati dell'
Unione Europea. Fino ad oggi, infatti, Germania, Finlandia, Lussemburgo, Svezia, Paesi Bassi, la regione delle Fiandre e gran parte dell'Austria hanno già effettuato il passaggio alla Tv digitale, mentre gli altri Stati, compresa l'Italia, li seguiranno entro il
2012.
La
Commissione Europea, analizzando la questione, si è soffermata a riflettere sulle potenzialità di questo mutamento ed è emerso come lo
spettro radio reso disponibile può essere utilizzato in maniera ottimale dai Paesi dell'Unione.In riferimento a ciò, è stata lanciata una
consultazione per determinare quale sia il modo migliore per collaborare a livello europeo, così da sfruttare nel migliore dei modi le
frequenze analogiche liberate: la consultazione durerà fino al
4 settembre 2009 e dopo questa data verrà presa una decisione. Il
dividendo digitale potrà a questo punto coincidere con una potenzialità e una risorsa correttamente utilizzata, così da finalizzare un adeguato coordinamento fra gli Stati, evitando che si creino interferenze fra gli Stati.
“Il dividendo digitale giunge in un momento importante in cui vogliamo collegare ogni parte dell'Europa alla banda larga ad alta velocità , garantire una trasmissione di alta qualità ed ampliare la scelta dei consumatori sul piano dei futuri servizi senza fili†ha dichiarato
Viviane Reding, commissario UE responsabile per la società dell'informazione e i media.
L'esigenza di un
approccio comune è quindi fondamentale per la Commissione Europea, sia per incentivare l'unificazione e una maggiore comunicazione fra i Paesi, che per quel che concerne il
valore economico del dividendo.
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