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Hollywood origlia i commenti su Facebook per sapere come vanno i film

Gli studios di Hollywood stanno investendo molto nel monitoraggio dei commenti diffusi online, soprattuto sui social network, in merito ai film in uscita, considerando ciò un buon modo per sondare l'opinione del pubblico sulle pellicole.

Autore: Redazione D.Life

Pubblicato il: 18/10/2009


Un tempo c'erano le recensioni pungenti e severe dei critici cinematografici, adesso ci sono Facebook e Twitter. Nonostante gli scritti di analisi e critica sui film abbiano ancora un posto all'interno degli inserti di cultura dei quotidiani o sorgano riviste cinefile online, c'è un nuovo fenomeno di cui, anche i dirigenti degli studios di Hollywood iniziano a tenere conto.
Stiamo parlando dei gruppi, dei link condivisi e delle pagine che si trovano su Facebook o dei cinguettii di Twitter, che fanno riferimento a tutto ciò che accade nella realtà , politica, spettacolo, amarcord, e anche film.
Sembra infatti che Hollywood abbia iniziato a monitorare il passaparola presente sui social network, così da captare le impressioni del pubblico alle loro offerte, al di là  dei dati di vendita nelle sale cinematografiche che avranno in mano.
La voce del popolo del web costituisce un feedback immediato, senza filtri, spontaneo di cui chi è interessato ad aumentare gli introiti e a realizzare pellicole apprezzate dal pubblico deve tener conto.
Per captare al meglio le impressioni degli utenti della rete sembra che le società  si siano messe alla ricerca di strumenti di monitoraggio e analisi dei commenti diffusi sul web. Le tecniche utilizzate in passato erano basate, ad esempio, su sondaggi tra il pubblico, recensioni e focus group, così da comprendere l'andamento di una pellicola che stava per essere lanciata, adesso sembra che una serie di commenti sui portali di social network riesca a influenzare le altre persone ad andare o no al cinema.
Sapere in anticipo quali sono i “rumors della rete” può influenzare la casa cinematografica nel decidere come spendere il budget, quindi se puntare ad una grossa spinta pubblicitaria o se risparmiare parte degli investimenti, per un film destinato a registrare pochi incassi perchà© magari bocciato dalla rete.
Nasce quindi la necessità  di sviluppare sistemi per “tenere sott'occhio” e “origliare” quanto espresso online: ad esempio, Fizziology, dell'agenzia di pubblicità  Bradley and Montgomery, ha lanciato un servizio che pubblica ogni settimana una tabella che indica quali film fanno parlare di più la gente.Inoltre, l'agenzia di marketing cinematografico Stradella Road ha messo in luce come il 73% degli spettatori cinematografici abbia un profilo in un portale di social network.

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