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FSF, Google renda open il codec video della neo acquisita On2

Google ha recentemente acquisito On2, società  sviluppatrice del codec video VP8. Quando la notizia è circolata, la Free Software Foundation ha scritto una lettera aperta a BigG esortando la società  a rendere open source il codec.

Autore: Andrea Sala

Pubblicato il: 23/02/2010

Google, come già  avevamo anticipato, ha ufficializzato l'acquisto di On2, società  sviluppatrice di codec video. BigG continua la sua espansione nei servizi web, dopo la recente acquisizione di Aardvark e reMail. L'ultima operazione è costata a Google ben 124,6 milioni di dollari e dà  al colosso di Mountain View importanti tecnologie applicabili sul web in ambito video.
Con i vari tool di compressione e codec di On2 – soprattutto il codec VP8 – si potrebbe introdurre un nuovo standard nei player multimediali e nei filmati da fruire sul web. E proprio in questo senso è arrivata la preghiera della Free Software Foundation, sotto forma di lettera aperta indirizzata proprio a Google.
L'associazione, fondata nel 1985 da Richard Stallman, ha chiesto a BigG di rilasciare il codec VP8 come open source, per liberare il web dai formati proprietari e protetti da brevetto. Uno su tutti: Flash Player. Ma la FSF va oltre e chiede a Google di fare il primo passo, adottando il nuovo formato su YouTube. Se Google rispettasse la propria filosofia, che premia le società  e i progetti che rendono il web più "vivibile", dovrebbe accettare la richiesta della FSF.
"Siete in possesso di strumenti tali da rendere un codec video del genere uno standard globale" - ha dichiarato la Fondazione riguardo a Google – "se YouTube iniziasse a supportare l'uso di un codec video libero anche come alternativa, solo questo passo determinerebbe una solerte adozione da parte di produttori di dispositivi e sviluppatori". L'idea della FSF è quella di unire il codec VP8 allo standard HTML5 per ridimensionare l'influenza di Flash sulla rete: se Google promuovesse tale migrazione, la rete intera potrebbe rivoluzionarsi.

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