Continuano le perplessità in merito all'atteggiamento del
governo israeliano dinanzi all'
iPad: il tablet di casa Apple, inizialmente bloccato alle
frontiere perchà© senza il necessario consenso per essere distribuito sul territorio, può ora circolare liberamente.
Tolto il
divieto che, a detta delle autorità , era una conseguenza delle
emissioni elettromagnetiche del dispositivo: su questa giustificazione si sommano le perplessità dell'
opinione pubblica.
Cosa ha davvero impedito agli
iPad di circolare liberamente nello Stato di Israele?
A livello ufficiale non sono stati forniti particolari utili a comprendere cosa davvero abbia fatto nascere il blocco al confine:
Moshe Kakhlon, ministro delle Comunicazioni, ha spiegato, riguardo la revoca del bando, che "è stato preceduto da un attento studio di carattere tecnico".
Fra le ipotesi che circolano sulle reali motivazioni del blocco ve ne è una, legata però a motivi di interesse economico: sembra infatti che
iDigital, la società che si occupa della
distribuzione dei prodotti Apple in Israele, sia in mano a
Chemi Peres, figlio del presidente israeliano
Shimon Peres. Chemi Peres avrebbe corso il rischio di perdere potenziali clienti se il tablet fosse circolato nel Paese prima della data ufficiale, da qui, a detta di molti, le pressioni sul governo per il divieto.
Sarà questa la reale motivazione alla base del blocco al confine dei
dispositivo della Società di Cupertino?
Intanto gli utenti israeliani possono ora "abbracciare" il proprio
tablet, non badando alle emissioni elettromagnetiche, vere o presunte che siano.
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