Recentemente la terza sezione penale della
Corte di Cassazione si è pronunciatain materia di misure tecnologiche di protezione apposte sui
videogiochi, annullando con rinvio la decisione emessa lo scorso gennaio dal Tribunale del Riesame di Firenze, con cui il medesimo Tribunale aveva ritenuto che le attività commerciali correlate alla modifica di
console per videogiochi e alla vendita di prodotti per l'elusione di misure tecnologiche di protezione non costituisse reato ai sensi dell'art. 171 ter della legge suldiritto d'autore.
Per valutare la portata della decisione della Corte di Cassazione bisognerà aspettare il deposito delle motivazionidel provvedimento.
"Visto il dispositivo del provvedimento della Suprema Corte, attendiamo con fiducia il deposito delle motivazioni, nelle quali riteniamo verrà ribadito con forza il principio per cui le attività commerciali relative alla modifica di console oppure alla elusione delle misure tecniche di protezione poste sui videogiochi costituisce reato" – ha commentato
Gaetano Ruvolo, Presidente
AESVI – "A parte l'impatto sul caso specifico, il provvedimento della Cassazione consente di dare visibilità e censurare il gravissimo problema della pirateria che colpisce in modo sempre maggiore il mercato dei videogiochi e che viene erroneamente considerato come un comportamento accettabile e privo di conseguenze legali".
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
BitCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.