Giovani, appassionati di videogiochi e squattrinati. Non stiamo per parlare di nessuna analisi sociologica sui giovani della società contemporanea, ma del fenomeno dei
videogiochi in Europa.
Una ricerca realizzata da
Game Vision per conto di Interactive Software Federation of Europe (
Isfe) ha infatti delineato le caratteristiche principali dell'
utente medio con la passione per i
videogame.
Lo studio, presentato a Cannes dall'
Aesvi, ha tracciato le caratteristiche che si riscontrano maggiormente in questa fascia di popolazione. Secondo quanto emerso, gli
adulti in Italia amano meno questa forma di intrattenimento rispetto alla media europea. Si parla del solo 17%, contro il 25% della media dei Paesi europei, mentre ancora minore è il dato che si riferisce alle donne.
L'utente medio italiano è di sesso maschile, ha un'età compresa tra i 16 e i 29 anni, ama giocare per puro divertimento ma sceglie di acquistare pochi giochi. E' questo un'altra delle caratteristiche peculiari emerse dalla ricerca: il fatto che i videogames-addicted acquistino pochi
giochi. Le cause sarebbero la mancata
disponibilità economica e le conseguenze della
pirateria.
Nell'analisi delle motivazioni emerge la voglia di allietare il
tempo libero con un'attività come quella dei videogiochi: il 59% gioca per
divertirsi, il 53% per
rilassarsi e il 39% per
passare il tempo.
La mancanza di tempo, per il 48% del campione, o l'opinione che si tratti di un'attività noiosa (16%) sono le motivazioni messe in risalto da coloro che non si dilettano in partite ai videogame.
I
videogamers italiani apprezzano anche quanto proposto dalla
rete. La ricerca ha evidenziato come la percentuale di coloro che in Italia giocano
online superi la media europea, con il 76% a fronte del 71% generale. I giochi gratuiti catturano il 73% dell'interesse, in misura minore quelli a pagamento (22%). Apprezzati anche i game sui siti di
social networking.
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