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Nokia e Intel, un laboratorio per il 3D mobile

L'Università  di Oulu, Finlandia, ha inaugurato oggi il laboratorio di ricerca dove Nokia ed Intel stanno lavorando congiuntamente. La collaborazione fra il chipmaker e il colosso della telefonia mobile si concentrerà  sullo sviluppo di tecnologie 3D da applicare ai menu di interfaccia dei futuri smartphone.

Autore: Redazione D.Life

Pubblicato il: 24/08/2010

Continua la collaborazione fra Nokia e Intel. Oggi le due compagnie hanno inaugurato presso l'Università  di Oulu, Finlandia, "Intel and Nokia Joint Research Center", il laboratorio dove le due aziende porteranno avanti i loro sforzi di ricerca congiunti. 
Prosegue dunque benissimo la partnership tra le due aziende, partnership iniziata a febbraio con l'annuncio del sistema operativo Meego, basato su software open source Linux. Nokia ripone molte aspettative nello sviluppo di Meego e spera che lo stesso potrà  aiutarla nella battaglia per i vertici del mercato dei cellulari contro iPhone e Android.
Al momento il colosso finlandese ha dalla sua il 40% del mercato degli smartphone di fascia bassa, mentre ha perso la vetta per quanto riguarda gli apparecchi di fascia alta. 
Al momento dell'annuncio della loro collaborazione Nokia ed Intel non hanno per niente escluso che dai loro sforzi congiunti possa nascere anche del nuovo hardware, non limitandosi quindi allo sviluppo di Meego. Al momento però i responsabili Nokia, interrogati su questa possibilità , si limitano a glissare sulle domande più approfondite.
Il nuovo laboratorio di ricerca di Oulu vedrà  dunque gli sforzi di Nokia ed Intel concentrarsi nello sviluppo di soluzioni per dispositivi mobile. In particolare le due parti si concentreranno sullo sviluppo di un‘interfaccia utente in 3D.
Le tecnologie che si svilupperanno in questo laboratorio potrebbero rivoluzionare il nostro normale rapporto con i cellulari. In un futuro prossimo si potrebbe quindi abbandonare le normali interfacce come touchscreen e tastiere per una serie di sensori che siano in grado di interpretare i segni eseguiti con le dita su icone tridimensionali.
Fino a pochi anni fa questo succedeva solo nei film di fantascienza, tra qualche anno potrebbe essere realtà .

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