Il
contratto delle società operanti nel mercato delle telecomunicazioni tra privati ha sostituito la vecchia concessione su cui gravava la
tassa sull'abbonamento di cellulari. Dopo la sentenza di gennaio, che ha definito
impropria l'applicazione della tassa di concessione governativa, l'
Adoc lancia la
campagna contro la suddetta tassa, illegittimamente prevista per gli abbonamenti privati e business dei telefoni cellulari. Pertanto, l'
Associazione per la difesa e l'orientamento del consumatore, mette a disposizione una
lettera di diffida per richiedere il rimborso di quanto pagato negli ultimi tre anni, calcolando per i contratti privati 5,16 Euro al mese moltiplicato per 36 mesi (per un massimo di 185,76 Euro), per i contratti business 12,91 Euro al mese per lo stesso periodo (per un massimo di 464,76 Euro).
"La diffida va inviata alla propria compagnia telefonica presso la sede legale a mezzo raccomandata A/R, e per conoscenza all'Adoc anche via fax o posta elettronica – spiega l'associazione - Ricordiamo che è necessario allegare copia delle fatture e delle ricevute di pagamento. Le lettere di diffida sono
disponibili online sul sito dell'Adoc e presso le sedi territoriali, dove è possibile rivolgersi per qualsiasi chiarimento in merito".
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