Ennesimo nuovo sviluppo nella
vicenda legale che contrappone
Sony e il giovane hacker
GeoHot, colui che ha pubblicato in rete la
root key di PlayStation 3.
Il giudice statunitense
Joseph Spero ha accordato al colosso giapponese l'accesso al
conto PayPal di GeoHot. In questo modo Sony potrà monitorare gli spostamenti di denaro online del giovane, dimostrando che sono avvenuti a San Francisco e non nel New Jersey, trovando così il modo di spostare la causa in California. Il periodo di tempo preso in considerazione da questa istanza è quello compreso
tra gennaio 2009 e febbraio 2011.
Questa decisione del giudice federale statunitense segue di alcune settimane la notizia che lo stesso magistrato ha accordato a Sony l'
accesso agli indirizzi IP di coloro che hanno visitato il sito di GeoHot, hanno visto il materiale video su
YouTube oppure hanno letto i
Tweet dell'hackler su
Twitter.
Come detto questo accesso al conto online di GeoHot potrebbe fare molto comodo a Sony. Infatti la casa nipponica, in base alle transazioni avvenute sul conto dell'hacker, potrà capire se ci sono i presupposti per
spostare il processo dal New Jersey, stato dove risiede GeoHot,
a San Francisco, sede legale dove Sony ha già avuto importanti vittorie in tribunale negli anni scorsi.
Infatti secondo il colosso nipponico il giovane hacker avrebbe ricevuto
alcune importanti donazioni provenienti da persone ubicate nella California del Nord. Tesi quest'ultima sempre smentita da GeoHot, che precisa di non aver mai ricevuto soldi per l'hack.
Sony, per chi non lo sapesse ancora, ha accusato GeoHot di aver violato il
Digital Millennium Copyright Act, dopo che lo stesso ragazzo pubblicò online i codici attraverso i quali è possibile bypassare le misure antipirateria presenti su PlayStation 3.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
BitCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.