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Facebook, Sec indaga sui problemi riscontrati in Borsa

La Sec ha deciso di esaminare i problemi riscontrati in Borsa da Facebook. Intanto il magnate russo Alisher Usmanov ha perso più di 300 milioni di dollari.

Autore: Chiara Bernasconi

Pubblicato il: 23/05/2012

Sembrava destinata a essere una delle operazioni più prestigiose nella storia di Wall Street, invece l'ingresso in Borsa di Facebook si è rivelato fallimentare, soprattutto per gli azionisti che in sole tre sedute hanno perso quasi il 20% rispetto il prezzo iniziale di 38 dollari ad azione.
Nella giornata di ieri, il titolo ha chiuso a 31 dollari, registrando un calo del 18% sul valore di collocamento e del 37% rispetto ai massimi di 45 dollari di venerdì scorso.
Il presidente della Sec, Mary Schapiro, ha affermato che i problemi riscontrati da Facebook nell'Ipo dovranno essere esaminati: "Ci sono molte ragioni per avere fiducia nei mercati e nell'integrità  di come operano ma ci sono problemi che vanno esaminati su Facebook".
Dopo queste dichiarazioni, il titolo di Facebook ha perso il 6,4% a Wall Street sotto 32 dollari.
Secondo i dati forniti da Dealogic si tratta dell'avvio peggiore nelle prime tre sedute di una Ipo che ha raccolto più di un miliardo di dollari a partire dal 2007.
La caduta di Facebook ha inoltre fatto perdere in una sola giornata più di 300 milioni di dollari all'oligarca russo Alisher Usmanov.
L'uomo ha subito anche il rovescio del motore di ricerca russo Mail.ru che detiene a sua volta il 2,3% della quota del social network di Mark Zuckerberg: alla Borsa di Londra le sue azioni hanno perso quasi il 10%.
La responsabilità  di questo insuccesso sembra essere attribuibile alla celebre banca Morgan Stanley, accusata di aver condiviso, prima dell'Ipo di Facebook, informazioni negative con gli investitori istituzionali: alla vigilia delle quotazioni, infatti, gli analisti della banca avevano espresso perplessità  e dubbi sulla redditività  del social network.
In particolare, l'esperto Scott Devitt non era convinto sul fatturato pubblicitario legato agli utenti che accedono alla piattaforma social tramite smartphone, meno redditizio rispetto al normale traffico che avviene tramite computer.
Morgan Stanley, inoltre, è accusata di aver esasperato i termini dell'operazione, aumentando il range di prezzo e l'ammontare delle azioni offerte.

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