Il
ministro per i Beni e le attività culturali e il Turismo Dario Franceschini ha annunciato l'approvazione da parte della
Commissione bilancio dell'
emendamento per portare l'IVA sugli e-book al 4%.
Nello specifico, la
modifica alla Legge di Stabilità fortemente voluta da
Palazzo Chigi prevede anche la copertura del mancato gettito generato, calcolato in
7,2 milioni di Euro l'anno: verranno recuperati dal fondo per gli interventi strutturali di politica economica.
L’
Associazione Italiana Editori ha espresso soddisfazione, pur ritenendo tuttavia che la mossa del Governo italiano potrebbe essere
solo simbolica se non addirittura dannosa: se non cambia l'impostazione europea l'Italia rischierà una procedura per infrazione ed una multa da parte di Bruxelles.
Ricordiamo infatti che già nel 2012, l’UE è intervenuta sulla tassazione dei libri digitali
multando Francia e Lussemburgo che l'avevano abbassata rispettivamente al 7 e al 3% e obbligandole a riallinearla a quella degli altri paesi (15%) e per il momento sembra aver bocciato tutti i tentativi di mediazione in materia portati avanti da Italia e Francia.
Per Bruxelles il problema rimane ideologico:
gli e-book sono equiparati ai beni e servizi digitali e per questo hanno una tassazione superiore (al momento in Italia si parla del 22%) e una tassazione differente costituirebbe dunque un aiuto statale illecito al settore.
Un ulteriore problema è rappresentato dalla
transnazionalità dei negozi digitali che vendono gli e-book:
Amazon, per esempio, ha sede in Lussemburgo e mentre ora l'Iva è calcolata in base alla nazione in cui il libro viene venduto, dal 2015 sarà calcolata in base al Paese dell'acquirente.
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