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Sigma DP1

Una compatta decisamente insolita, dal design vagamente retrò e con un "cuore" Foveon, l'esclusivo sensore usato sulle reflex Sigma. Sarà  presentata ufficialmente al Photoshow (5/7 aprile, Roma).

Autore: Marina Macrì

Pubblicato il: 03/04/2008

 Non è solamente una fotocamera: è anche un oggetto che fa piacere possedere e, perchà© no, esibire. La nuova compatta Sigma DP1 si

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Sigma DP1, compatta di classe con l'esclusivo sensore Foveon
presenta con un design sobriamente retrò, che si spinge addirittura a prevedere un mirino ottico aggiuntivo, da inserire nella slitta porta accessori. Ricorda i mirini della Leica a telemetro
Naturalmente c'è anche il display posteriore da 2,5 pollici a cristalli liquidi con il quale inquadrare e rivedere le immagini memorizzate. L'obiettivo, poi, è a focale fissa. Un sobrio grandangolare, equivalente al 28 mm del formato 35. Una focale da intenditori, per quelli che sanno di fotografia e che, giustamente, aborrono gli zoom montati sulle compatte, tanto più quanto più potenti sono. Difficile ottenere foto che non siano mosse, sostengono i perfezionisti.


[tit: Non per tutti, ma sicuramente un prodotto interessante]

Il grandangolare moderato, come questo, è la focale ideale, che consente di realizzare paesaggi e ritratti senza difficoltà . E' previsto uno zoom, ma solamente digitale, e bisogna impostarlo dal menù. Da sottolineare che i comandi sono ridotti all'essenziale e che, per quanto possibile, è stata data la precedenza alle ghiere, piuttosto che ai pulsanti. C'è anche una piccola rotellina zigrinata, da azionare con il pollice, che sporge leggermente dal corpo macchina, situata sulla destra e in alto. Serve per mettere a fuoco quando si seleziona la modalità  manuale.

[tit:Un sensore unico]

Sigma DP1 monta il sensore Foveon, quello utilizzato dalla casa sulla propria reflex SD14. Non è una versione ridotta, appositamente costruita

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  Oltre al display LCD da 2.5 pollici, la DP1 può essere dotata di mirino ottico, acquistabile separatamente 

per le compatte, come accade in altri apparecchi. Si tratta proprio dell'ultima versione del Foveon che equipaggia la SD14.Possiamo dire che si tratta di un sensore da 14.06 Megapixel effettivi. E la parola "effettivi" è d'obbligo, perchà© il Foveon è quel sensore in cui ciascun pixel è sensibile a tutti e tre i colori della sintesi RGB. Questo grazie alla particolare tecnologia impiegata, che prevede sopra i pixel uno strato di silicio che assorbe selettivamente le lunghezze d'onda della luce e fa piovere su ognuno di essi solamente tre colori: Rosso, Verde e Blu. In pratica ogni pixel è sensibile ai tre colori, a differenza degli altri sensori nei quali ciascun pixel è sensibile a un unico colore. Per cui il Foveon ha un numero di pixel tre volte inferiore a quelli di un sensore tradizionale con le medesime caratteristiche. Non è solamente un exploit tecnologico. Ne beneficia l'immagine che ha una maggiore profondità  colore, cioè una gamma di sfumature di colore maggiore rispetto ai sensori di altro tipo. Anche l'impressione di nitidezza nei particolari fini è avvantaggiata. Punto debole, che deriva dalla tecnologia costruttiva, è la

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  In controtendenza rispetto alla "massa", la DP1 monta un obiettivo grandangolare da 28 mm, considerata da molti una focale ideale per paesaggi, ma anche per ritratti
resa cromatica a sensibilità  elevate, sopra i 400 ISO. In questi casi i vantaggi, rispetto ai sensori tradizionali si annulla e, specie nelle ombre, si vede un forte rumore.

[tit:Compatta da intenditori]

Che sia una fotocamera particolare, a questo punto, non ci sono dubbi. A parte, possiamo equipaggiarla con il mirino ottico separato e un flashetto dedicato, da abbinare al piccolo flash incorporato. Una volta press dimrestichezza con il sispositivo non risulta nè troppo piccolo, nè troppo grande. I comandi cadono giusti sotto le dita che li debbono azionare. Se

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  Nella slitta in alto può essere montato anche il flash dedicato opzionale

un appunto c'è da fare, riguarda la posizione del pulsante d'accesione della fotocamera. Quando si monta il mirino ottico il dito che l'aziona è un po' costretto. Non c'è alcuna sporgenza che funzioni da impugnatura e questo può risultare un po' scomodo. Basta farci l'abitudine.
Dimensionata in modo giusto la ghiera che serve a impostare le modalità  di funzionamento, indicate solo con lettere e non anche con le più frivole icone. Scelta non casuale, visto il pubblico a cui si rivolge l'apparecchio.
Tramite la medesima ghiera si possono attivare due altre funzioni: ripresa video e ripresa audio. La prima consente di utilizzare l'apparecchio come piccola videocamera, che registra in AVI 320x212 e una cadenza di 30 fotogrammi per secondo. Chi desidera, invece, registrare solo il sonoro imposta l'icona del microfono e registra file audio nel formato WAV. Abbiamo provato sia il suono, sia il video. I risultati sono stati più che soddisfacenti. Il formato video, poi, è l'ideale per i filmati da inserire su YouTube.
La funzione principale della DP1 però è scattare fotografie, e di buona qualità . Facile da usare il menù che serve a impostare le diverse funzioni. Anche in questo caso si apprezza l'essenzialità  dei comandi possibili e la facilità  con cui si impostano tramite il consueto selettore a quattro vie.
Il menù è anche in lingua italiana. I programi disponibili, oltre all'automatismo, questo sì indicato con la classica icona a forma di fotocamera, sono il Program, il manuale e le priorità  ai tempi e ai diaframmi. Oltre alla due modalità  e audio video di cui abbiamo già  parlato. Quando si lavora in manuale o con le due priorità , tempi e diaframmi si selezionano con i tasti laterali del joystick. In manuale, accanto ai due valori, appare anche l'eventuale indicazione di sovra e sottoesposizione.
 
[tit:La gestione delle immagini]

E veniamo ai file. E' possibile memorizzare file in formato Raw e in Jpeg, su schede di memoria SD semplici o a elevata capacità  (SDHC). Chi desidera la massima qualità  salverà  in Raw e poi convertirà  in Jpeg tramite i plug in di Photoshop o, meglio, tramite il programma di gestione dei file proprietario, fornito assieme alla fotocamera, denominato Sigma Photo Pro, disponibile sia per Windows, sia per Mac.  I file elaborati tramite questo programma offrono risultati migliori. Si tratta di sfumature, forse, ma sono importanti se si vogliono sfruttare appieno le caratteristiche del sensore Foveon.

[tit: Per chi non ha fretta ma vuole scatti "veraci"]

Altro suggerimento, per chi voglia avere veramente il di più di qualità  che questo sensore può dare, è non superare la sensibilità  di 200 ISO. sigma-dp1-anteprima-photoshow-2008-5.jpg

  A confronto, due scatti eseguiti rispettivamente a 100 e a 800 ISO. Quest'ultimo è il valore di sensibilità  massima consentito sulla DP1. Per sfruttare al meglio le qualità  del sensore Foveon, è preferibile usarla a 100 o 200 ISO
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Meglio se si fotografa a 100 ISO. Non è un caso che in automatismo i valori selezionabili siano proprio questi due. Con queste velocità  la DP1 ha una marcia in più. E non tanto nella maggiore risoluzione che può offrire rispetto ai sensori classici, quanto nella resa cromatica dei particolari fini. Insomma, la DP1 è una fotocamera per chi non ha fretta e cerca una capacità  di riproduzione cromatica aderente alla realtà .
Il prezzo da pagare forse è un po' elevato, soprattutto se ci si fa prendere dagli accessori, che sicuramente impreziosiscono l'apparecchio: mirino ottico e flash dedicato.
Gli oggetti di culto, si sa, non sono per tutti... 



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