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Canon Eos 450D

Sensore Cmos da 12.2 Megapixel effettivi, obiettivi intercambiabili, conversione analogico/digitale a 14 bit, visore Lcd da 3 pollici e 230mila pixel, Live View, prezzo contenuto per questa fotocamera che si propone al grande pubblico, accontentando però anche i più smaliziati.

Autore: Marina Macrì

Pubblicato il: 19/09/2008

Sensore Cmos da 12.2 Megapixel effettivi, obiettivi intercambiabili, conversione analogico/digitale a 14 bit, visore Lcd da 3 pollici e 230mila pixel, Live View, peso 475 grammi, costo 885 euro, obiettivo zoom 18-55 mm compreso. Queste, in sintesi, le caratteristiche della Canon Eos 450D, reflex SLR per il grande pubblico. Un prodotto che, viste prestazioni e dimensioni, porta un duro colpo alle compatte di fascia alta, quelle che sono reflex, ma hanno obiettivo fisso e non costano meno. La 450D, è in grado di

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  Dimensioni contenute per questa reflex Canon, che regala però prestazioni di buon livello
accontentare sia il fotografo che non desidera andare più in là  della foto ricordo, sia quello che nutre maggiori ambizioni. Al primo offre la semplicità  operativa degli automatismi totali; al secondo la possibilità  di scegliere i parametri di ripresa che giudica migliori e anche di personalizzarli. A entrambi assicura file d'immagine di alta qualità .


[tit:Processore e sensore]

Il cuore nascosto di ogni fotocamera digitale è il processore. Il minuscolo computer interno che trasforma le informazioni, analogiche, raccolte dal sensore nelle informazioni digitali del file d'immagine. Quello della 450D è il Digic III, ultimo di una serie di processori sviluppati da Canon per le proprie reflex. Il precedente modello Eos 400D montava il Digic II. La differenza si vede: è migliorata la qualità  delle immagini, acquisite ora a 14 bit; è

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Il mirino reflex adotta un sistema a specchi, che permette minore ingombro e peso. Copre il 95% dell'immagine ripresa e visualizza i parametri fondamentali della ripresa. Sopra si nota la slitta per montare il flash esterno

aumentata la velocità  operativa. Lo dimostra, ad esempio, la frequenza dei fotogrammi che, nella ripresa continua, arriva a 3.5 per secondo.
Il sensore è un Cmos di ultima generazione da 12.4 Megapixel, di cui 12.2 effettivamente usati per la costruzione dell'immagine. Il suo formato misura 22.2x14.8 mm e consente 4272x2848 pixel a piena risoluzione. Sono previste altre due risoluzioni, per chi desidera avere file più leggeri e di qualità  inferiore, ma comunque sufficienti per realizzare ingrandimenti. La prima fornisce 3088x2056 pixel e la seconda 2256x1504 pixel.


[tit:Live View]

Apparsa per prima sulle compatte, questa funzione oggi è trasmigrata anche nelle reflex. Naturalmente nella sua forma migliorata. Quello della Canon è completo. Lo schermo Lcd posteriore si trasforma in un vero e proprio mirino nel quale si può visualizzare la messa a fuoco manuale, la messa a fuoco veloce a rilevamento di fase e la messa a fuoco automatica a rilevamento di contrasto. Inoltre, guardando nel monitor si può controllare la profondità  di campo e, nel caso variarla, impostando un'altra coppia tempo diaframma. Non basta: è anche possibile vedere il risultato che si otterrà  applicando alla ripresa coppie diverse di tempo/diaframma. La possibilità  d'ingrandire l'immagine fino a 10x, permette il controllo accurato sia dell'eventuale sfocatura, sia della profondità  di campo.
Infine, una prestazione finora riservata solamente alle reflex professionali: il controllo remoto tramite computer. Basta collegare l'apparecchio a un computer, tramite cavetto Usb, e nello schermo comparirà  l'immagine ripresa e i comandi per variarne i parametri.
[tit:Obiettivi, mirino e visore Lcd]

Il punto di forza delle reflex SLR, sono gli obiettivi intercambiabili. Si parte con lo zoomino di corredo tuttofare e poi si passa all'acquisto di altri obiettivi, più adatti alle riprese che si desiderano fare. L'apparecchio Eos 450D accetta tutti gli obiettivi del corredo Canon, sia quelli professionali a pieno formato 24x36, sia quelli siglati EF-S del formato Aps più piccolo. Oltre al diaframma automatico, l'innesto consente al fotografo esperto d'impostarlo manualmente con gradini di 1/3 o di 1/2 EV. Il mirino reflex non è a pentaprisma, ma adotta un sistema a specchi, che raggiunge il medesimo risultato con ingombro e peso minori. Copre il 95% dell'immagine ripresa e visualizza i parametri
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I comandi principali sono tutti a lato del display, selezionabili attraverso il consueto joystick a quattro pulsanti. I parametri più importanti, come messa a fuoco, modalità  di scatto, esposizione e bilanciamento del bianco, si attivano direttamente da qui

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Accanto al pentaprisma è presente la ghiera dei programmi. Oltre all'automatismo completo e al program, la 450D mette a disposizione priorità  tempi o diaframmi o profondità  di campo, più sei modalità  scene


fondamentali della ripresa. Il visore Lcd misura 3 pollici con una risoluzione di 230mila punti. La sua luminosità  è regolabile in sette gradazioni, per adattarla a un gran numero d'illuminazione ambientale. In questo schermo si possono visualizzare le immagini riprese, sia singolarmente, sia a gruppi. Inoltre, è possibile ingrandire l'immagine singola, per verificarne la messa a fuoco e l'eventuale grana. Si può

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  Il sensore della Eos 450D è in grado di riprodurre immagini con texture anche fini, senza che i particolari minuti si perdano. Nell'ingrandimento al 100% dell'immagine sono ben distinguibili gli acini dei grappoli d'uva, che misurano pochi millimetri di diametro
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scegliere la visualizzazione a pieno schermo, quella con istogramma, quella per canale Rgb. La scelta operata per la visualizzazione rimane in memoria per gli scatti successivi. Per cambiarla basta premere il pulsante indicato con la sigla Disp.
Sul lato superiore del Lcd, proprio sotto l'oculare, è presente un sensore di prossimità  che fa spegnere lo schermo quando si avvicina il mirino all'occhio. Serve a risparmiare la batteria.



[tit:Riduzione del contrasto e salvataggio alte luci]

La funzione di ottimizzazione automatica di luminosità  e contrasto, una volta impostata, entra in funzione subito dopo lo scatto, prima della registrazione in Jpeg. Agisce sia sulle ombre, sia sulle alte luci, aprendo le prime e chiudendo le seconde. Ciò avviene sui dati a 14 bit, perciò il risultato è migliore dell'analoga correzione possibile, in post canon-eos-450d-8.jpg
 
Molto buoni i risultati del bilanciamento del bianco automatico. Si veda il particolare ingrandito del banco dei formaggi coperto da una garza di cotone. Il bianco del tessuto non presenta nessuna dominante, malgrado il telo verde che copre il banco. Esposizione automatica e regolazione automatica della sensibilità . Buona anche la compensazione del controluce
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produzione, con i programmi di fotoritocco come Photoshop, che agiscono su immagini Jpeg a 8 bit per canale.
Il salvataggio delle alte luci è un automatismo che mette al riparo da errori di esposizione, dovuti al contrasto elevato della scena ripresa. La funzione opera con sensibilità  da 200 a 1600 Iso e agisce sulla curva sensitometrica. Nella pratica appiattisce le alte luci con un aumento della latitudine di posa di circa 1 EV. Se il soggetto presenta un contrasto elevato, questa modalità  riesce in parte a recuperare i particolari nelle zone dell'immagine che, altrimenti, risulterebbero "bruciate".


[tit:Il software in dotazione]

Assieme alla fotocamera il costruttore fornisce anche un software per la gestione delle immagini. Si tratta del Digital Photo Professional 3.3 facile da usare e utile per la gestione del file Raw. Fa parte di questo software il programma Picture Style Editor mediante il quale il fotografo può stabilire i parametri di sviluppo Jpeg che preferisce e applicarli poi, in maniera automatica, a tutti i Raw che tratterà  successivamente. Tali parametri possono anche essere importati nella memoria della fotocamera che, in questo caso, produrrà  Jpeg trasformati con tali parametri.
[tit:Alimentazione e memorie]

Il modello adotta una batteria di nuovo tipo, siglata LP-ES da 7.4V e 1080mAh che garantisce una lunga autonomia. Tuttavia chi volesse scattare centinaia di immagini, senza dover sostituire l'alimentazione, può usare una impugnatura-portabatteria, siglata BG-E5 che accoglie due batterie LP-ES oppure 6 batterie a stilo AA, sia del tipo ricaricabile al NiMH, sia alcaline. L'impugnatura porta anche la duplicazione dei canon-eos-450d-10.jpg


  Non c'è bisogno di riprendere una tabella Macbeth per verificare la capacità  dell'apparecchio nel ridare fedelmente i colori. La ripresa è stata effettuata in bilanciamento del bianco automatico
comandi, per consentire riprese verticali più facili. Naturalmente la fotocamera può anche essere alimentata a corrente di rete, mediante l'adattatore ACK-E5. Il suo impiego è consigliabile quando si usa l'apparecchio in remoto mediante computer.
Per la memorizzazione delle immagini scattate, in questo modello, Canon ha abbandonato le CF Card e ha preferito le più piccole SD e SDHC. Ciò ha consentito di ridurre le dimensioni dell'apparecchio. Quando la fotocamera è collegata direttamente a un computer è possibile lo scatto senza card e la memorizzazione diretta nel disco del computer.

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