L’app è pensata per accompagnare chi parte, offrendo contenuti pratici, storie personali e un’alternativa concreta ai percorsi preconfezionati.
Autore: Redazione BitCity
Pubblicato il: 22/08/2025
Onderò, la piattaforma lanciata nel 2024 che raccoglie itinerari ed esperienze costruite da chi ha già vissuto quei luoghi, ha raggiunto 90.000 download, 50.000 utenti iscritti e oltre 190 guide certificate, realizzate da una rete di creator, esperti locali e viaggiatori seriali. Il filo comune tra loro è la voglia di condividere non solo informazioni, ma punti di vista.
Onderò in pratica è una piattaforma che unisce dimensione pratica e componente social, offrendo guide, itinerari e consulenze realizzati da chi conosce un luogo in profondità. Non è uno spazio per “turisti”, ma per chi vuole viaggiare fuori dagli schemi, affidandosi a chi è già stato lì e ha trasformato la propria esperienza in un racconto utile.
La piattaforma permette di salvare luoghi, esplorare itinerari già pubblicati e contattare direttamente chi li ha condivisi, per ricevere indicazioni su misura. Le esperienze proposte non sono costruite a tavolino, ma nascono da vissuti autentici: un punto panoramico nascosto, un orario perfetto per visitare un museo senza folla, una deviazione inaspettata che ha reso un itinerario indimenticabile.
“L’idea è nata da una domanda semplice: e se ciò che scopri durante un viaggio potesse aiutare qualcun altro a viverlo meglio?”, spiega Adriano Pasini, founder di Onderò. “Sempre più persone cercano contenuti che parlino la loro lingua, anche emotiva. Non vogliamo sostituire l’intermediazione classica, ma offrire un modo più umano, diretto e personale di orientarsi”, conclude.
Onderò nasce così come uno spazio dove il viaggio comincia ancora prima della partenza, e dove chi cerca ispirazione può trovare storie vere, consigli autentici e suggerimenti fuori dalle rotte comuni. Un modello che intercetta un bisogno in crescita: viaggiare non da turisti, ma da viaggiatori. Un approccio che, nel tempo, potrebbe contribuire a ridefinire il modo stesso di organizzare e raccontare i viaggi.