Da mezzo straordinariamente utile per la comunicazione ad un serio pericolo per i bambini e gli adolescenti. Sono questi i rischi di Internet ed è da questo presupposto che è nata la "
Carta di Alba", un
codice di comportamento per l'utilizzo consapevole dei new media da parte dei minori.
L'iniziativa, presentata a Roma, nasce da una collaborazione tra la
Fondazione Movimento Bambino e la
Fondazione Ferrero, con l'apporto di numerosi specialisti del settore come psichiatri, pedagogisti, criminologi, magistrati, assistenti sociali.
Alla base vi è la riflessione che il mondo virtuale abbatte ogni giorno dei confini, crea community, diffonde informazioni, risponde con immediatezza all'esigenza dei più giovani di aggregarsi e di appartenere al gruppo dei pari. Ma questa ricchezza, coniugata alla mancanza di regole esplicite che individuino e selezionino le modalità e i contenuti accessibili ai minori, può diventare un pericolo e trasformare mezzi straordinariamente utili in confusivi, pericolosi e talvolta, addirittura, gravemente dannosi.
La Carta di Alba
chiede una vigilanza istituzionale che assicuri un
costante monitoraggio delle comunicazioni digitali e propone l'istituzione di un Osservatorio stabile, in grado di monitorare e contrastare i
comportamenti criminali e le disfunzioni d'uso. Chiede inoltre che le tecnologie digitali contengano indicazioni chiare sui rischi a cui i minori vanno incontro utilizzandole e sottolinea la necessità che i programmi scolastici contengano una formazione per l'impiego sicuro dei new media e di un'alfabetizzazione tecnologica per gli adulti, in modo da superare il gap generazionale che ancora esiste.
Infine La Fondazione Movimento bambino ha previsto una roadmap per portare il dibattito in tante città italiane e straniere con la finalità di aggregare intorno ai principi del documento di Alba le migliori energie e proposte a tutela dell'infanzia e dell'adolescenza nell'uso del Web.
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