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Fotografie di malati in ospedale su Facebook, è polemica

Sul profilo di un'infermiera sarebbero state pubblicate fotografie di alcuni pazienti ricoverati all'ospedale di Udine: mentre l'ospedale apre un'indagine a riguardo, continuano le polemiche sul rispetto della privacy nei social network.

Autore: Santina Buscemi

Pubblicato il: 14/05/2009


Sarà  difficile spegnere le polemiche generate da questa vicenda: ancora una volta i social network entrano in discussione in merito alla questione del rispetto della privacy. I fatti: alcuni pazienti, ricoverati nel reparto rianimazione di un ospedale di Udine, per l'esattezza il nosocomio Santa Maria della Misericordia, sono finiti a loro insaputa sulle pagine del portale Facebook, dopo che alcuni membri del personale medico, in un momento di pausa, hanno scattato qualche fotografia, pubblicata poi da un'infermiera sul suo profilo; nelle foto si intravedono anche i pazienti intubati, chiaramente fotografati senza il loro consenso.
L'ospedale ha subito aperto un'indagine interna, dopo aver sottolineato la propria estraneità  ai fatti ed essersi distanziati dall'operato della dipendente. Una questione di "una assoluta gravità ": con queste parole il direttore dell'Azienda Santa Maria della Misericordia, Carlo Favaretti, ha commentato i fatti. E' stato inoltre bloccato l'accesso a Facebook per tutti i dipendenti della struttura sanitaria.
La responsabile andrà  ora incontro a una pluralità  di indagini: oltre al mancato rispetto delle norme sulla privacy, la donna potrà  essere accusata di violazione della legge sui dati personali, dei regolamenti interni sul comportamento dei dipendenti dell'Azienda ospedaliera e di violazione delle regole sull'utilizzo della rete Intranet ed infine del Codice deontologico dei professionisti. Tutti possibili reati gravi, acuiti dal coinvolgimento nella vicenda di persone malate, per lo più intubati in camera di rianimazione, un particolare in grado di accrescere critiche e disapprovazione da parte dell'opinione pubblica.
Ancora una volta Facebook finisce nell'occhio del ciclone per questioni legati al rispetto della privacy: il bisogno di normative più severe e di un maggiore controllo da parte degli amministratori del portale sono elementi fondamentali per gestire un fenomeno che interessa la società  attuale, ma probabilmente, vicende come questa mettono in luce il bisogno di una consapevolezza maggiore negli utenti rispetto alle conseguenze delle loro azioni.

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